Le luminarie della discordia

La polemica scoppiata nelle ultime 2 settimane si conclude con la rimozione delle luminarie dall”«Ago e Filo» di piazza Cadorna. Dopo la protesta dell’architetto Gae Aulenti, venerdì è stato tolto il «Filo di luce», ideato da una studentessa di design, che avvolgeva l’«Ago, Filo e Nodo» che ogni giorno vediamo in Piazza Cadorna. Proprio la piazza, punto di riferimento di coloro che raggiungono l’Hotel King in corso Magenta. L’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo parla di «gesto di violenza». Quell’opera è di una giovane – Ginevra Formaglio, vincitrice del Led Award Studenti.

La polemica era iniziata a fine novembre, quando l’architetto Aulenti, che alcuni anni fa era stata artefice del restyling della piazza, aveva telefonato al sindaco Letizia Moratti con la richiesta di tirare giù le luminarie «di cattivo gusto».

L’architetto Aulenti ha trovato sostegno, in altre voci che il Corriere riporta: «Non si può alterare un’opera d’arte, che piaccia o no. In questo contesto allora si potrebbero mettere degli anelli al dito di Cattelan, oppure degli scialletti alla Pietà Rondanini, oppure trasformare in albero di Natale la scultura di Pomodoro e via di questo passo. Manca ormai il rispetto per la cultura, per l’opera d’arte». In disaccordo con l’assessore Cadeo: «Le luminarie non apportavano nessuna modifica permanente, sarebbe stato soltanto per il periodo natalizio: l’arte che gioca per alcuni giorni con l’arte». Chissà cosa ne pensano i milanesi e non. Nessuno ha chiesto loro un parere?

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